Saturday, March 09, 2013

L'istante

We drink too much, smoke too much, spend too recklessly, laugh too little, drive too fast, get too angry, stay up too late, get up too tired, read too little, watch TV too much, and pray too seldom. We have multiplied ourpossessions, but reduced our values.
We talk too much, love too seldom, and hate too often.


— Bob Moorehead


La spiaggia è deserta. Il pezzo di una vecchia imbarcazione giace scomposto più in là. Il vento che soffia da ponente spazza via le ultime cartacce lasciate dall’ultimo bambino corso via dietro ai genitori incamminatisi pensando già alle valigie da preparare per il ritorno in città. Mozziconi di sigarette, una ciabatta rotta abbandonata durante chissà quale festa di fine estate, davanti a resti di legni bruciati. Le nuvole si accumulano sopra il monte, dove il sole sta tramontando. Devo fare presto, pensa, perché quando le nuvole sono sopra il monte vuol dire pioggia. Ma anche no, si affretta a pensare. Chissenefrega della pioggia, anzi.
Si riempie i polmoni di quell’aria salata che viene dal mare, dalle sue onde. E’ tutta la vita che fa il bagno tra quelle onde. Quel pezzetto di mare potrebbe dire la sua vita meglio di qualunque donna, di qualunque amico, moglie, sorella, fratello o figlio.
Pensava, struscicando le scarpe da tennis malconce sulla sabbia, “l’irreale è meglio del reale perché nella realtà nulla è perfetto come noi lo immaginiamo, desideriamo. Le pietre rotolano, gli alberi bruciano e la gente muore. Niente di più vero”. Guardò il mare grigio, ombroso, misterioso: “Il mare però è sempre lì. Se non è reale il mare, che cosa lo è”. Certo, è più facile rifugiarsi nei sogni nei pensieri nelle leggende. Fa meno male.



Trascina le scarpe tra quel poco di sabbia e quei tanti sassi di tutte le grandezze. Sente il vento sul viso. Sente i raggi timidi del sole che penetrano a fatica tra le nuvole. Sente le prime gocce di pioggia. Gli viene ancora da pensare “Io invidio il vento invidio il sole invidio la pioggia”. Perché il vento le sussurra nelle orecchie, le scompiglia i capelli,la fa rabbrividire quando l’inverno scuote le tenebre. Perché il sole le riscalda il corpo e la stringe nel suo calore. Perché la pioggia le scivola tra collo e schiena le fa sciogliere il rimmel. Loro, l’avranno per sempre. Lui l’ha perduta. Ma dopo essersi posati su di lei, la pioggia il sole il vento passeranno anche da lui, e viceversa.

Questo momento contiene tutti i momenti. Questo momento è già accaduto. Questo è l’istante dell’amore perfetto.

No comments:

Sangue nei solchi del cuore

“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...

I più letti